Albert Camus – Comportamento
Chiamo imbecille chi ha paura di godere.
Chiamo imbecille chi ha paura di godere.
Scrivere significa esprimere ciò che, timidamente, non riesci a pronunciare, racchiudere in dolci parole tutto il tuo amore, esprimere sentimenti repressi da tempo e dichiararsi con la persona amata. Significa essere quello che, nella realtà, non riesci ad essere… un po’ per timidezza, un po’ per pigrizia. Scrivere significa raccontare storie rinchiuse nell’anima e riuscire a trovare le parole giuste quando tutto sembrava perso. Significa dedicare poesie, scusarsi con parole meravigliose, pentirsi per gli errori commessi, raccontare la propria vita su un foglio bianco. Scrivere vuol dire macchiare quel foglio di sentimenti rinati, cuori risorti, anime innamorate, rabbie, pianti, sorrisi, legami persi, amicizie ritrovate, ogni frammento di emozione. Scrivere significa emozionarsi, mentre la tua anima scorre su questo foglio macchiato di inchiostro colorato e mentre rileggi la tua vita, candida, bellissima vita. Scrivere è ridere, ridere quando tutto sembrava abbandonato e quando ogni cosa si anneriva per le più futili sottigliezze. Perché scrivere è anche un po’ questo: ritrovare, nel grigio più assoluto, una fetta di arcobaleno. E perché scrivere vuol dire, nella sua più semplice banalità, ritrovare se stessi. Perché, seppur dentro mi senta morire, scrivere significare ricominciare a vivere… vivere per me stessa, vivere per gli altri!
Le false promesse non mi piacciono e nemmeno le parole dette solo per alleggerire il succo del discorso… a poco servono! Meglio una verità detta sinceramente che tanti giri di parole inutili che non cambiano alla fine il senso e il succo del discorso!
Ci sono quelli che; raggiungono la maturità senza averla mai presa e quelli che la prendono senza averla mai raggiunta. Ci sono quelli che: cercano una svolta su di una strada dritta e quelli che la trovano subito dopo aver svoltato. Ci sono quelli che dicono “se avessi dieci anni di meno” ogni anno e intanto gli anni passano.
L’imbonitore agli altri promette i miracoli e lui va dal dottore.
Questa è la prima della seconda serie… se non vi do noia grazie a voi.
All’Uomo che dalla Vita impara è inutile preparar la bara. La sua Essenza anche in Assenza è Presenza.