Alessandra Lanza – Morte
La vita per me è diventata pesante e insopportabile!Morte, vieni a liberarmi!
La vita per me è diventata pesante e insopportabile!Morte, vieni a liberarmi!
Padre mio mi hai amato. Coccolata, educata, viziata… padre mio mi hai dato il mondo, la vita, hai tirato fuori il meglio di me… padre mio neanche la morte mi a separato da te. Perché tu sei e sarai sempre dentro l’anima mia.
Da giovani possediamo un orizzonte come recinto, da anziani un recinto come orizzonte.
Si nasce e si muore in un giorno in cui tu non sei presente.
O il raccapricciante destino di noi esseri umani, ognuno di noi morrà improvvisamente in qualche terribile momento e spaventerà tutti coloro che ci amano e il mondo… e frantuma il mondo… e tutti gli eroinomani di tutte le città gialle e di tutti i deserti sabbiosi non possono darsene pensiero… ed anch’essi morranno…
Non ti uccide solo una malattia, un incidente, la droga, o l’alcol, anche chi senza pietà illude chi ha un core sensibile.
Niente c’è di temibile nella vita per chi è veramente convinto che niente di temibile c’è nel non vivere più. Il più terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo più. Non è nulla dunque né per i vivi né per i morti, perché per quelli non c’è, questi non sono più.