Angela Mori – Angelo
Ti hanno solo ferito un’ala ma non il cuore. Un angelo resta tale anche con una cicatrice profonda celata tra le piume.
Ti hanno solo ferito un’ala ma non il cuore. Un angelo resta tale anche con una cicatrice profonda celata tra le piume.
Una piuma bianco dal cielo, poi un bagliore ed un profumo che sa di libertà……
Le migliori amiche di molti uomini d’oggi sono la “pinzetta” e la “ceretta”.
“Quando non ci sarò più, camminando lungo il sentiero della Tua vita, se dovessi trovare un bivio in salita ed uno in discesa non indugiare; Scegli quello in salita: alla fine troverai una luce intensa sotto la quale un meraviglioso salice piangente ti offrirà il suo riparo ed il giusto ristoro per la fatica”.Accarezza le sue radici: affonda le mani nella terra e spingi più che puoi… lì mi troverai, sempre…!
Ci sono rare persone che definirei eccezionali anime dal cuore nobile, abili nel fortificare il prossimo ferito, nonostante il gravoso peso del dolore che portano dentro. Sono angeli che non volano ma amano!
Grande è la potenza che gli fu conferita da Ilùvatar, ed egli era coevo di Manwë. Era dotato dei poteri e della conoscenza di tutti gli altri Valar, ma li volgeva a perfidi scopi, e sperperava la propria forza in atti di violenza e tirannide. Chè bramava Arda e tutto quanto vi si trovava, agognando al trono di Manwë e al dominio sui reami dei suoi pari. Dallo splendore decadde, a causa dell’arroganza, al disprezzo per tutte le cose, salvo se stesso, spirito funesto e impietoso. La comprensione egli la trasformava in sottigliezza, onde pervenire e sottomettere alla propria volontà quanto gli servisse, fino a diventare mentitore svergognato. […]Ma non era solo. Molti dei Maiar, infatti, vennero attratti dal suo splendore nei giorni della sua grandezza, e gli rimasero fedeli anche nella sua tenebra; e gli altri li corruppe in seguito, asservendoseli con menzogne e perfidi doni.
Nel corso della mia vita io capii che a niente più servivo. Nulla più importava, la morte mi attendeva; le corsi incontro, lanciandomi da un ponte e, con braccia alate, spiccai il mio volo libero nell’aria amica. La ragione mi abbandonò e quel vuoto immenso mi avvolse col suo manto, stava per inghiottirmi, nel suo silenzio avrei voluto annullarmi, ma, in quell’istante, un angelo mi afferrò e, con le sue braccia forti, lontano dall’abisso mi trascinò. Salvò la mia anima, aprì i miei occhi e mi mostrò, attraverso i suoi, com’è straordinaria la vita. Non seppi mai il suo nome né vidi mai il suo volto, ma so che, grazie a lui, io vivo, respiro, amo ancora e, chiunque sia, per sempre lo porterò nel cuore.