Arthur Schopenhauer – Morte
Noi ci consoliamo delle sofferenze della vita pensando alla morte, e della morte pensando alle sofferenze della vita.
Noi ci consoliamo delle sofferenze della vita pensando alla morte, e della morte pensando alle sofferenze della vita.
Per sentir parlare così bene di sé bisogna morire. Pazzesco. Non ho mai capito perché ci sia più rispetto per i morti che per i vivi.
Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.
La morte sola può rescindere l’unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall’amore.
Vanno via col callo della vita alle dita, lasciando l’inchiostro che è passato nelle vene.
Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è lei, e quando c’è lei non ci siamo più noi.
All’improvviso la terra trema,tutto cade, tutto s’infrange,tutto si distrugge.Avere tutto e di colpo non avere più nulla,neanche la forza di parlare.Sirene suonano all’impazzata,grida si odono trepitanti…pianti di adulti e di bambini bagnano una terra che continua a tremare e a devastare ogni cosa.