Daniela Aspa – Vita
Quando l’essere buoni viene confuso con l’essere stupidi e carne da macello, arriva il momento di tirare fuori gli artigli e, come si dice dalle mie parti “comu veni nà pigghiamu” (quel che viene ci prendiamo)
Quando l’essere buoni viene confuso con l’essere stupidi e carne da macello, arriva il momento di tirare fuori gli artigli e, come si dice dalle mie parti “comu veni nà pigghiamu” (quel che viene ci prendiamo)
Nel grande gioco della vita i più infelici sono quelli che non hanno osato essere felici.
Non perdere mai quella luce speciale che ti illumina gli occhi. E se ti accorgessi che stai per perderla combatti, perché nessuno te la porti via, neanche la vita.
A volte mi opprime un gran peso, un lago di ghiaccio nero, quando penso che da un capo all’altro di questa terra neppure un’anima sa chi sono.
Sfogliando il libro delle nostre emozioni, tra le pagine accartocciate dal tempo, possiamo trovare una lacrima o un sorriso che avevamo dimenticato in fondo all’angolo degli appunti. Quei piccoli segni scritti a matita nell’ora dell’intervallo forse sono i più importanti e significativi, perché sono lì per ricordarci l’amarezza e la fatica delle esperienze passate che, nonostante tutto, ci hanno permesso di scrivere pagine fatte di pioggia, di sole, di vento e di brina… pagine di vita, pagine di noi.
Oggi la schiavitù non ha bisogno di padroni per dominare né di servi da comprare. Le basta una polvere bianca, una bevanda da sballo o un gioco da rapina per ridurre in catene un uomo. E molti la chiamano libertà.
Accetta, rispetta e ama te stesso per avere la premessa di una vita piena e felice.