Fabrizio De André – Tristezza
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
Se solo! Se domani. E se poi! Quante parole buttate al vento. Quanti inutili convenzioni in successione, dettate da ragioni e società. Quanti bla, bla, bla! Quante catene che si mescolano “incatenandosi” nelle conseguenze del non avere agito, concretizzato, impugnato le ragioni dei nostri sogni e desideri. Quante parole senza fatti. Quante lacrime senza sorrisi. Quando poi, basterebbe poco per rompere quel ghiaccio e sciogliere quella neve d’impedimento e di paure. Basterebbe un piccolo cenno fatto di carezze e comprensioni, basterebbe un piccolo passo fatto di concretezza non di chiacchiere, basterebbe poco per alimentare un sorriso e ridare serenità a questi giorni malinconici cupi e tristi.
C’è un linguaggio che vale più delle parole quando non si è ascoltati: è il silenzio.
E ha dovuto cambiare via per che la gente non vedesse le sue lacrime che non poteva più nascondere, perche queste lacrime non era di quella notte, era di tante altre: Quelle che portava attraversata nella gola per cinquenta uno anni, nove mesi e quatro giorni.
Ci sono giorni pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pensieri, ci sono giorni vissuti e giorni da vivere, ci sono giorni così.
Se la sofferenza cerca comprensione, la felicità non ne sente il bisogno.
Una formica, per quanto forte, non può sostenere il peso del mondo intero…