Filomena Di Fazio – Uomini & Donne
Diffido della gente che sta sempre zitta, perché può nascondere tesori, ma anche il nulla.
Diffido della gente che sta sempre zitta, perché può nascondere tesori, ma anche il nulla.
Tu, donna forte e decisa, che hai scelto di indossare una corazza perché l’egoismo e la cattiveria degli altri hanno distrutto i tuoi sogni. Riveli il tuo vero aspetto solo quando sei sola, ma la fragilità che nascondi, è incantevole come la tua passione. Non fai mai pesare a nessuno le tue lacrime, perché agli altri riesci a regalare sempre un sorriso, mostrandoti allegra anche se il tuo cuore è in frantumi. Sai essere figlia, sorella, amica e amante. Chi ti sta accanto respira aria pulita e con la tua forza, sai far tornare la speranza anche a chi pensa che il domani non possa cambiare. Perché questa sei tu infondo. La tua non è solo una recita. Pensi ancora che la vita è troppo bella. Per essere vissuta sempre e solo a metà.
L’essenza del romanticismo, svegliarsi al mattino e ritrovarsi, occhiaie nelle occhiaie.
Le donne: mi piacevano i colori dei loro vestiti; il loro modo di camminare; l’espressione crudele di certe facce; qualche volta la bellezza quasi pura di altre, completamente e deliziosamente femminili. Ci fregavano sempre, le donne, pensavano a noi, si concentravano, studiavano, decidevano se prenderci, scartarci, cambiarci, ucciderci o semplicemente lasciarci. Alla fine non aveva molta importanza; qualunque cosa facessero, finivamo soli e picchiati nel cervello.
Il momento più imbarazzante è quando una donna ci dice: “sono tua”.
Ultimamente provo vergogna ad appartenere al genere femminile, ma non vorrei appartenere nemmeno a quello maschile.
Quante volte cinque lettere vengono usate senza importanza. Quante volte una donna guarda gli occhi di un uomo e vi cerca quella luce che nasce da quelle parole. Quando smetti di dirle, e l’allontani dal tuo cuore. Quante volte tu, uomo, la usi senza darle il giusto significato e non t’accorgi che pronunciandole invano lei lo comprende, ed ogni volta muore un po’.