Francis Scott Fitzgerald – Musica
Siccome l’eta del jazz ha continuato a vivere nel tempo, a poco a poco è diventata una questione di gioventù. Così che la sua sopravvivenza si può paragonare ad una festa di bambini organizzata dai più anziani.
Siccome l’eta del jazz ha continuato a vivere nel tempo, a poco a poco è diventata una questione di gioventù. Così che la sua sopravvivenza si può paragonare ad una festa di bambini organizzata dai più anziani.
Qualcuno dice che si balla per comunicare qualcosa agli altri, ma non è vero. Ballare è prima di tutto per se stessi, è uno stato mentale e fisico, la musica non è fuori ma nel tuo sangue e nelle tue ossa, e ti fa vibrare come se il mondo fosse il tamburello di Dio e tu il sonaglio.
Non importa che musica ascoltiamo, l’importante è che la ascoltiamo.
Capita a volte di sentire visceralmente l’esigenza di ascoltare la propria canzone preferita perché le parole che vengono cantate sono le stesse che si ha paura di pronunciare.
Quando ascolto la musica sento le mie “cellule del corpo” entrare in una completa equalizzazione con il tempo e lo spazio che mi circonda donandomi quella spinta morale, esistenziale e comportamentale che giustifica il mio andare avanti sempre e comunque.
I cantautori abbinano la poesia alla musica.
Una canzone finisce dove la storia si ripete, e le sue parole si zittiscono. O forse è proprio allora che comincia?