Friedrich Wilhelm Nietzsche – Religione
Già la parola “cristianesimo” è un equivoco; in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce.
Già la parola “cristianesimo” è un equivoco; in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce.
I rimorsi, gli scrupoli di coscienza sono amarissimi per tutti, ma doppiamente per l’uomo irreligioso. Chi crede in un’altra vita, in un Dio rimuneratore o castigatore, in un inferno ed in un paradiso, ricava conforto da queste credenze stesse, e finisce per acquetarsi.
La speranza dell’aldilà colora sempre la vita del fedele, così che si ha ragione di parlare di una massa lenta, cui appartengono tutti insieme i seguaci di una fede.
Da bambino andai in un campeggio estivo per bambini di tutte le religioni. Così fui picchiato da bambini di tutte le religioni.
Cio che un uomo è comincia a venir fuori quando il suo talento diminuisce – quando egli cessa di mostrare quel che sa fare. Il talento è anche un ornamento; un ornamento è anche un nascondiglio.
La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa.
Il signor Sempere credeva che Dio vivesse un po’, o molto, nei libri e per questo dedicò la propria vita a condividerli, a proteggerli e ad assicurarsi che le loro pagine, come i nostri ricordi e i nostri desideri, non andassero mai perdute, perché credeva, e fece credere anche a me, che finché fosse rimasta una sola persona al mondo capace di leggerli e di viverli, sarebbe restato un frammento di Dio o di vita.