Graziano Origa – Vita
Gay o non gay, artista o meno, giornalista forse, libero o schiavo magari, alla fin fine sei a posto quando ti svegli al mattino dove hai deciso di dormire la sera.
Gay o non gay, artista o meno, giornalista forse, libero o schiavo magari, alla fin fine sei a posto quando ti svegli al mattino dove hai deciso di dormire la sera.
La normalità di una persona la rende grande, e tu sei grande perché sei semplicemente normale.
Sì, sono morto, sono tornato. Ho imboccato la luce, carezzava le membra nello stretto cunicolo lucente. Ho librato fuori dal tempo nella luce placato dall’ineluttabile destino. Scia di luce ch’è vita bisognosa di vita per vivere. Volevo abbracciarla migrare con lei nella pace. Il fondo non era chiaro un cerchio catramoso ribollente color pece maleodorante. Il mio volto in un gorgo sorride. È molto più chiara la falsità di quel sorriso che la luce divina. Indosso le ali d’angelo appena donatemi, fuggo dal sentiero lucente. Ho bisogno ancora d’un po’ di tempo.
La vita è difficile, dura, testarda, ostinata, imprevedibile, ma io lo sono di più! La vita gira tutt’intorno all’inutilità di leggi e numeri. Frequenze catastali, che non rispettano la serenità del mondo. Lascia la propria impronta senza fregarsene delle conseguenze. Agisce e ferisce, ma io testarda non mi abbatto e rimango qui ad affrontare ogni tipo di sfida. Senza guardare i numeri. Consapevole che se non combatto per me stessa e per quello che voglio rimarrò solo un’anonima sventurata che nel contemplare l’indifferenza è rimasta estraniata dalla priorità principale “vivere”. Vivere per davvero la realtà di quest’unica esistenza, plasmando i sogni a questa realtà sterile.
Nessuna impresa ragionevole è impossibile, tutto è proporzionato o così dovrebbe essere, ma è difficile ammettere di aver sbagliato qualcosa, è più facile nascondersi dietro i luoghi comuni.
Vita mia, non comune la tua sorte, non a tutti gli è dato l’opportunità di chiedersi perché? Trattata come una puttana, volte ti ho ascoltata, a volte, invece, ti ho fatta tacere. Come l’onda del mare, sfrenata nella tempesta e poi la quieta, alla ricerca affannosa di una riva, sulla quale infrangersi, dove poter riposare. Quanti segreti, quante speranze addormentate, quanti velieri affondati per sempre, ma solo a tratti riesco a comprenderti, vita mia.
Il futuro si costruisce man mano che si va avanti. Mai aspettare le occasioni o ancor peggio far scegliere agli altri per te. Gli obiettivi si raggiungono con la perseveranza ed io ho deciso di non fermarmi davanti a nulla, lotterò sempre per la mia felicità e quella delle persone che amo, per far si che il mio mondo e il loro sia sempre a colori.