Ilaria Pasqualetti – Vita
Vivo a modo mio e dei miei errori ne rispondo io, io sarò testarda/o ma almeno ho la facoltà di riconoscerli, ammetterli e, chiedere scusa.
Vivo a modo mio e dei miei errori ne rispondo io, io sarò testarda/o ma almeno ho la facoltà di riconoscerli, ammetterli e, chiedere scusa.
Ho bisogno di vivere giorni che abbiano valore, e non un prezzo da pagare; ho bisogno di silenzio, che sia “dialogo” e non solitudine dell’anima; di specchiarmi negli occhi di chi amo, per ritrovare me stessa; di cavalcare la mia vita, senza che sia essa a trascinarmi. Ho bisogno dei miei sogni, per volare a vertiginose altezze, laddove la realtà mi accompagna, senza potermi soffocare con le sue mani talvolta crudeli. Ho bisogno di scrivere, per non seppellire le mie emozioni sotto i cumuli della polvere del tempo che, prima o poi, cancella il disegno, lasciando solo una pallida cornice. Ho bisogno di essere anche fuori, ciò che sento di essere dentro. Ho dei bisogni forse troppo “ambiziosi”, ma senza i quali non mi sentirei di vivere davvero.
Che tutti gli uomini siano fratelli è il sogno di chi non ne ha.
Dal cuore nasce tutto, fin dai primi battiti involontari è il segno che la vita procede, dai primi batti a causa dei primi amori d’infanzia, alla gioventù fino a battere per l’amore della vita, ma non solo. Il cuore batte quando la sofferenza di un lutto ci attanaglia, quando l’amore di una vita cambia strada, quando cambiamo strada, quando siamo indecisi, e questo battito continuo ci accompagna all’ultimo giorno. Lui per primo, lui per ultimo.
Se ti hanno fatto male più di una volta saprai ormai che cosa vuol dire “difendersi”. Mettersi in gioco è difficile se mancano le basi per poterlo fare in serenità e in tranquillità.
Baratta una delusione con un’opportunità, vende illusioni, affitta emozioni, compra ricordi, ricicla incanti, rimpianti in contanti. La vita è una straordinaria mercante di stati d’animo.
Che i discorsi ti cullino nelle viscere dei sogni e che la realtà ti faccia sobbalzare ancora una volta, dichiarandoti un essere debole come lo sei da sempre.