Italo Svevo – Morte
M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrice della vita.
M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrice della vita.
Un tempo, davanti a un morto, mi chiedevo: “A che gli é servito nascere?”. Ora mi faccio la stessa domanda davanti a ogni vivo.
Alla fin del gioco, tanto va nel sacco il re quanto la pedina.
Il più bel giorno della vita sarà quello in cui l’idea di lasciarla non ci farà più paura.
Generalmente l’uomo è distrutto dall’attesa della pena capitale molto tempo prima di morire. Gli si infliggono due morti, e la prima è la peggiore dell’altra, mentre egli ha ucciso una volta sola. Paragonata a questo supplizio, le legge del taglione appare come una legge di civiltà. (da “Riflessioni sulla pena di morte”)
Se non mi uccido è perché anche la morte m’è indifferente.
Respirare un incomprensibile silenzio, è morire lentamente.