Leo Buscaglia – Libri
Forse l’amore è il processo con il quale ti riconduco dolcemente a te stesso.Non a ciò che io voglio che tu sia, ma a ciò che sei.
Forse l’amore è il processo con il quale ti riconduco dolcemente a te stesso.Non a ciò che io voglio che tu sia, ma a ciò che sei.
Che bello leggere, sfogliare le pagine di un libro è così emozionante, diventa quasi un bisogno immergersi completamente in esso, tenendolo stretto in mano per paura che possa quasi sfuggire ed insieme ad esso le emozioni che trasmette.
Io una volta sognavo sempre mio nonno materno, l’unico che conobbi.Ogni tanto, in sogno, questo nonno mi dava certi numeri sicuri, ma io non li capivo mai bene, oppure appena mi svegliavo me li scordavo. Poi non si fece vedere più e io, non so perché, mi misi in testa che forse non voleva più usare un mezzo di comunicazione di massa così antico, qual è il sogno. E una notte, obbedendo a un richiamo, scesi dal letto, accesi la televisione e cominciai a cercare. Non mi ero sbagliato.Infatti dopo un po’ vidi la sua faccia di napoletano dell’800, i suoi baffi guappeschi. Stavolta non era come in sogno, l’immagine era chiara, l’audio era perfetto.Insomma era l’occasione per avere tre numeri precisi, il nome di un cavallo, una schedina da un miliardo.Ma feci un grosso errore. Anziché pensare subito a queste cose serie, volli prima avere qualche risposta alle antichissime e inquietanti domande che si è sempre posto l’uomo: il mistero della nascita dell’universo, il fondamento della teoria aristotelica sulla nascita di Dio. Dissi: prima del terno sicuro, voglio notizie di prima mano sull’immortalità dell’anima.Dietro mia insistenza, il nonno mi stava per rivelare i misteri dell’aldilà, quando improvvisamente mi disse che lo chiamavano dalla regia. Alzò la cornetta del telefono e cominciò a fare di sì con la testa, proprio come fanno quelli del telegiornale. Quando riattaccò, disse che dalla regia avevano detto che su quelle cose non poteva dire niente, poteva dare solo i numeri e i cavalli.Dissi: va bene, per adesso mi servono almeno cinquecento milioni, il mistero della vita e della morte lo posso scoprire dopo che mi sono comprato una bella macchina nuova e una villa a Capri. Ma dovette succedere qualcosa all’antenna. Il nonno sparì nell’effetto nebbia e non lo ritrovai più.
Il mio pensiero principale nella vita è lui. Se tutto il resto perisse e lui restasse, io continuerei ad essere; e, se tutto il resto persistesse e lui venisse annientato, l’universo mi diverrebbe estraneo; non mi sembrerebbe di esserne parte. Il mio amore per lui è simile alle rocce eterne ai piedi degli alberi; fonti di poca gioia visibile, ma necessarie. Io sono lui, lui è sempre, sempre nella mia mente, non come un piacere, così come io non sono sempre un piacere per me, ma come il mio stesso essere; dunque, una nostra separazione è impossibile…
Era pieno di idee. La notte scorsa, nella biblioteca, avendo appena rapinato un grande scrittore.
L’ultima luce, nell’ultima finestra, si spegne. Solo l’inarrestabile macchina del mare continua a svellere il silenzio con la ciclica esplosione di onde notturne, lontane ricordanze di tempeste sonnambule e naufragi di sonno.Notte sulla locanda Almayer.Inarrestabile notte.
È sempre l’autore di una storia a conoscerla in modo perfetto. Questo legame tra persona e pensiero pensato, osservato, ammirato, credo si possa definire amore, proprio la conoscenza perfetta di ogni strada, azione, parola, degli angoli bui che non fanno nessuna paura, fino al chiarore di albe e tramonti che con il tempo prendono il loro senso compiuto, la ragione d’essere. Quindi, si facciano con coscienza i propri calcoli.