Marcel Proust – Uomini & Donne
Lasciamo le donne belle, le lascio agli uomini senza fantasia!
Lasciamo le donne belle, le lascio agli uomini senza fantasia!
Gli uomini non vogliono sfondare la porta del vostro cuore, ma vorrebbero varcare la porta della vostra camera da letto.
Barbara Brussa, bruna bellezza bellèpoque (benché bibliofila), bastona buzzurri babbei bigotti, blandisce bonariamente bisbetici, battezza brillanti bagatelle barocche, benedice battute beffarde! Baci.
Sono passata davanti ad un negozio che mi ha portato al ricordo di un mio ex. Il negozio si chiamava “zerbini”
Se una ragazza fidanzata rifiuta un altro corteggiatore, non lo fa perché è fidanzata, lo fa perché è innamorata del proprio uomo.
Non so proprio per quale motivo la gente si vergogni dell’amore, delle farfalle nello stomaco, della tachicardia e di tutte queste cazzate che proviamo tutti. Anche noi uomini, perché al di là dei cromosomi siamo tutti umani. Un uomo prova tutto questo una sola volta, con una sola donna e poi con nessun’altra capiterà più con la stessa intensità. E lo capisci solo quando ormai è troppo tardi che l’amore è una fantastica orgia di emozioni.
Aleksej Alexandrovic non era geloso. La gelosia, secondo lui, offendeva la moglie e nella moglie si doveva avere fiducia. Perché poi si dovesse avere questa fiducia, cioè un’assoluta sicurezza che la sua giovane moglie avrebbe sempre amato solo lui, non se l’era mai domandato. Ora, però, benché la sua convinzione nel fatto che la gelosia era un sentimento vergognoso e che bisognava aver fiducia non fosse turbata, si sentiva davanti a un nuovo fatto, illogico e assurdo, e non sapeva che cosa dovesse fare. Aleksej Alexandrovic era di fronte alla vita, di fronte alla possibilità che la moglie amasse qualcuno che non era lui e questo gli sembrava molto illogico e assurdo, perché si trattava della vita stessa. Aleksej Alexandrovic aveva passato tutta la sua esistenza lavorando in quell’ambiente di funzionari che della vita è solo un riflesso. E ogni volta che si era scontrato con la vita vera e propria, se ne era allontanato. Si trovava nella situazione di un uomo che sta per passare su di un ponte sospeso sopra un abisso e tutt’a un tratto si accorge che il ponte è smontato e l’abisso gli si apre sotto i piedi. L’abisso era la vita vera, il ponte la vita artificiale che aveva menato fino allora Aleksej Alexandrovic. Per la prima volta gli si presentava la possibilità che sua moglie amasse un altro, e si spaventava davanti a questa possibilità.