Massimo D’Azeglio – Vita
Tutti siamo di una stoffa nella quale la prima piega non scompare più.
Tutti siamo di una stoffa nella quale la prima piega non scompare più.
Non è necessario che la “vita” debba avere occhi o cervello o cuore. La “vita” è anche buia sincronia o cosmico istinto.
Viviamo di parole, che ci portano a volare oltre il nostro oceano di pensieri e sogni, i quali ci rendono liberi da ogni limite, ma nello stesso tempo legati alla nostra realtà.
Non c’è nulla al mondo che sia un problema, che non porti con sé anche un dono. Noi abbiamo bisogno dei problemi, perché abbiamo bisogno dei loro doni.
La vita è come il mare: per apprezzarlo in tutta la sua bellezza occorre navigarlo lentamente, purtroppo oggi si preferisce l’aliscafo.
Ogni persona può solo disporre della propria vita.
Quando venni la prima volta tra gli uomini commisi la stoltezza degli eremiti, la grande stoltezza: mi misi sul mercato.E quando parlai a tutti, non parlai a nessuno. E la sera, i miei compagni erano funamboli e cadaveri; e io stesso ero quasi un cadavere.Ma il mattino seguente mi portò una nuova verità: fu allora che imparai a dire: “Che mi importa del mercato e della plebe e il chiasso della plebe e le orecchie lunghe della plebe?”E voi, uomini superiori, questo imparate da me: sul mercato nessuno crede agli uomini superiori. E, se proprio volete parlare lì, sia pure! Ma la plebe ammiccherà: “Noi siamo tutti uguali!””O uomini superiori, non ci sono uomini superiori, noi siamo tutti uguali, l’uomo è uomo; davanti a Dio, siamo tutti eguali!”Davanti a Dio! – Solo che questo Dio è morto. Davanti alla plebe, invece, non vogliamo essere eguali. O uomini superiori, andate via dal mercato!Davanti a Dio! – Solo che questo Dio è morto. O uomini superiori, questo Dio era il vostro più grande pericolo.