Miguel de Cervantes y Saavedra – Poesia
La penna è la lingua dell’anima.
La penna è la lingua dell’anima.
Albero nascente dai floridi fior dell’età aspra, posa sulla fiorita piaggia, lo zeffiro accarezza l’arboscello di gaggia, il sole circonfonde d’alma, l’erba ride a uno stato soave. Un canor cinguettio di augelletti è la favola bella dei pargoletti fiori accolti con calma. Or volge l’anno e diventò un tronco dal curo fanciullo, un color bianco lo disfiorò dal breve mistero di terra e di fango. Apri gli occhi fior dell’età non diventar aspro prima di maturar.
Il buio oltre la siepe dall’orizzonte infinito il guardo esclude.
L’uomo dovrebbe avere solo due armi: musica e poesia.
La poesia è un atto di pace. La pace costituisce il poeta come la farina il pane.
C’om’è bella questa frasecom’è vera la storia che raccontanon la conoscinon l’hai vissutama senti che ti appartiene.
Il vero poeta ha il cuore come padre e l’anima come madre, le sue poesie dunque fanno dell’eternità la propria culla e in essa si identificano come perenni e immortali.