Ornela Radovicka – Vita
La visione perfetta: conoscere te stesso, conoscerai il cosmo degli paradossi, del pianeta vita.
La visione perfetta: conoscere te stesso, conoscerai il cosmo degli paradossi, del pianeta vita.
Ci pare sempre di essere vissuti a lungo nei luoghi in cui abbiamo vissuto intensamente.
Il raggiungimento di un ideale è spesso l’inizio della disillusione.
Ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro di se stessi, la prima e la più importante. Lottare per un’idea senza avere un’idea di sé è una delle cose più pericolose che si possa fare.
Le lacrime non dimostrano mancanza di forza, le lacrime dimostrano sensibilità e soprattutto la forza di buttar fuori ciò che ci fa star male.
Petali umidi sulle mie labbra scivolano dal cielo. L’atmosfera è carica di magia divina. Neve mi riscalda il cuore indolenzito con carezzevole fascino notturno. Ovunque volgo lo sguardo, ora, vedo, cristallidi splendore… luccicchio soffuso che mi schiude le porte dell’Anima. Tra dolcezza e tormento l’anima è presa dall’incanto della Vita ed un sentiero ne attende i passi… Le lacrime versate son trasfigurate per capriccio alchemico, ora, son diamanti cari e rari da deporre sull’ara della Vita. Deposta la mia offerta al cielo m’incammino per la strada del cuore che non è mai sbarrata. Corro incontro alla mia Anima.
Tutto ciò che ognuno di noi fa in questa vita è semplicemente relativo ad essa. Quindi paradossalmente non è il caso di perder tempo a chiedersi se ciò che facciamo sia giusto o sbagliato, l’importante è fare perché nell’agire scopriremo le nostre aspirazioni e le nostre felicità nascoste che senza osare, mai avremmo potuto immaginare di avere. Queste una volta scoperte renderanno più intense le nostre giornate e nello stesso tempo più leggere e meno noiose, così, se davvero la nostra vita dovesse finire un attimo dopo il nostro ultimo respiro, l’azione l’ha resa degna d’essere vissuta.A maggior ragione lo stesso discorso vale nel caso in cui noi speriamo che la vita non finisse qui, perché altrimenti sarebbe come sperare di aver vinto una scommessa senza effettivamente avere scommesso. Sicuramente un ipotetico Dio, per il semplice fatto di avere agito, anche se contrariamente alla sua parola, avendo sfruttato il libero arbitrio e la propria intelligenza condannerà meno gli errori da noi commessi rispetto a coloro che non hanno osato, altrimenti sarebbe troppo facile: basta non giocare per essere sicuri di non perdere! Quindi in conclusione penso che questo Dio condannerà più coloro che si sono dimostrati inetti che coloro che hanno errato agendo. E se così non fosse, se riterrà più grave l’aver sbagliato che il non aver agito, penso che ci dovrà perdonare lo stesso perché ciò significherebbe che la logica umana è diversa da quella divina o che questa non può essere, per una nostra limita intelligenza, compresa.