Oscar Wilde – Tristezza
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità…
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità…
L’arte non deve mai tentare di farsi popolare. Il pubblico deve cercare di diventare artistico.
Siamo fragili, vittime di noi stessi e quando abbiamo la sensazione di stringere tra le mani nient’altro che aria, ci sgonfiamo traditi dalle nostre illusioni, lasciando la mente alla mercè degli eventi, dove predominano paure, angosce e sogni andati in fumo.
Brutta bestia la nostalgia! Ti viene a trovare nei momenti più impensabili e ti avvolge nelle sue spire. Ti fa sua, si insinua in ogni angolo del tuo essere e graffia la tua anima ripetutamente. E ad ogni suo passaggio ti lascia inerme, senza neanche la forza di leccarti le ferite.
Leggevo nei suoi occhi tristi il dolore, il suo cuore aveva ferite e la sua anima era in tormento; nessuno sapeva, né leggere ne udire l’urlo della sua anima, il silenzio cela i rumori più forti!
Si vede sai? Dai tuoi occhi. Si vede da come cerchi nel mondo che ti circonda tracce di lui. Si vede da come ti si intristiscono gli occhi quando ascolti quella canzone e anche quando la notte stesa sul letto ti ritrovi a guardare nell’oscurità. Si vede che non lo hai dimenticato e si vede anche che hai paura di non riuscire a dimenticarlo. Si sente dal sospiro lungo che precede un’altrettanto lunga mancanza di presa d’aria quando ti interroghi sul passato cercando il tuo errore. Perché sei convinta che sei sta tu a sbagliare. Dopo tanto tempo non credevi di ritrovarti a pensarci, eppure eccoti qua. Che cerchi di cancellare una ferita che rimarrà a lungo visibile nei tuoi occhi e nel tuo cuore.
Si soffre troppo per essere quel che realmente si è.