Patrizia Cristiani – Stati d’Animo
Sono l’artigiano del mio cuore.
Sono l’artigiano del mio cuore.
Quando hai nel cuore il gelo di un’addio, non ti riscalda nemmeno il sole d’agosto.
Lei si portava l’insicurezza sempre addosso, come un vestito, come un paio di scarpe scomode ma quasi consumate.
Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l’ombra.
Quello che non riescono a vedere gli occhi spesso lo sente il cuore.
Perfettina fuori, con dentro un’apocalisse. Io sono così. Una “perfetta” indomabile.
Semplicemente perché io lo avrei fatto, ed è questo che mi rode dentro, che mi consuma, che mi corrode pian piano. Continuo a ripetermi che io me li sarei conservati degli istanti di tempo tutti per te. Invece tu non fai lo stesso. Mi piacerebbe che accadesse: che le tue notizie mi arrivassero davvero, che fossi tu a raccontarmele con gli occhi che brillano, il sorriso che abbaglia. Ti chiedo solo questo. Ti chiedo di avere il coraggio di prendere del tuo tempo e dedicarlo a me, di confessare che non ne puoi più di noi, che hai bisogno di te stesso e di nient’altro. Perché non credo che la tua sia mancanza di coraggio, ma soltanto stronzaggine.