Paulo Coelho – Libri
Non sono mai capace di dire che alcuni sogni sono impossibili da realizzare.
Non sono mai capace di dire che alcuni sogni sono impossibili da realizzare.
La vita scorre senza tregua, la vita cambia continuamente.
Le abitudini ci aiutano a vivere, permettono di mettere radici, formano il legame con le nostre tradizioni. In questo senso sono positive, perchè ci proteggono dall’alienazione, rinforzando la nostra identità […] allo stesso tempo le abitudini sono un nemico che si nasconde nel nostro corpo e nella nostra mente, perchè possono farci scivolare nell’abitudine e nell’apatia. (da “Il coraggio di cambiare”)
Il mio tremore si fermò all’improvviso e fui invaso da un calore più intenso, nuovo. Che non bruciava.Splendeva.Tutto si sciolse dentro di me e rimasi immobile davanti al visetto di porcellana della bambina, metà vampira, metà umana.Tutti i lacci che mi stringevano alla vita, si spezzarono in un attimo, come lo spago di un grappolo di palloncini. Tutto ciò che mi rendeva ciò che ero – l’amore per la ragazza morta al piano di sopra, l’amore per mio padre, la fedeltà al mio nuovo branco, affetto per gli altri miei Fratelli, l’odio per i miei nemici, per la mia casa, per il mio nome, per me stesso – si staccò da me in quell’istante – zac, zac, zac – e fluttuò nello spazio.Ma non andai alla deriva – un nuovo laccio mi tratteneva dov’ero. Non uno: un milione. Non di corda, ma d’acciaio. Un milione di cavi d’acciaio che mi legavano a una cosa sola; al centro esatto dell’universo.Finalmente capii che l’universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell’universo, che adesso mi era chiara.Non era più la forza di gravità a imbrigliarmi.
… I suoi occhi si agganciarono ai miei. Non riuscivo a pensare a nulla se non che il loro colore grigio era identico all’interno di una conchiglia di ostrica. Sembrava che stesse aspettando qualcosa. Il viso incominciò a contrarmisi dalla paura, forse non gli stavo dando quello che desiderava.
Scrivo per non urlare, per non far rumore, una penna che sanguina senza dolore, un foglio privato del suo candore, un’inquietudine nuda dinanzi al lettore, perché il silenzio è l’unica via per ascoltare.
Non è altro questo, se non il tempo automutilato delle “letture di massa” tanto frammentarie quanto decontestualizzate. E possibilmente, senza toccare un vero libro.