Pietro De Bonis – Bacio
La superficialità è come un bacio dato senza labbra, nédenti, né lingua, non senti niente.
La superficialità è come un bacio dato senza labbra, nédenti, né lingua, non senti niente.
Il rumore di un bacio non è forte come quello di un cannone, ma il suo eco dura molto più a lungo.
Bacio. Primula nel giardino delle carezze.
Non vergognatevi di usare le labbra per baciare in pubblico, c’è da vergognarsi a usare la bocca per pettegolare in privato.
Ma poi che cos’è un bacio? Un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole “T’amo”; Un segreto detto sulla bocca, un istante d’infinito che ha il fruscio d’un’ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po’ il cuore e assaporarsi l’anima a fior di labbra.
Amore, dissetarmi di baci e sguardi, e ancora baci.
Si, vorrei darti tanti baci, prima dove ne hai più bisogno, poi pian piano li estenderei, più dolci e lunghi. Lo so per te ce ne vogliono tanti, ma io troverei il tempo e l’energia per farlo. Ti bacerei gli angoli più nascosti dove nessuno lo ha mai fatto, e se così non fosse, ci ribacerei sopra. Tanti baci quanti ne hai sognati, il doppio di quelli che hai già ricevuto. Ognuno con un suo sapore, baci ardenti come il fuoco, baci che sembrano carezze. Le mie labbra di maschio sul tuo corpo di femmina, capiresti dai miei baci i miei pensieri, ogni mio desiderio, non avrei bisogno di parlare. E l’ultimo, il più profondo, il più intenso, sulle tue labbra calde, che mi si possa fermare il cuore.