Primo Levi – Giornata della memoria
Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta: ecco perché è non-umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.
Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta: ecco perché è non-umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.
Il Lager è la fame.
Per chi ci ha vissuto, Auschwitz non è un luogo, è una sensazione. Il freddo mi entrava dentro e mi rosicchiava. Ero solo con me stesso.
Perché se non c’è sole, un prato è come se non fosse verde.
Il giorno della memoria,per non dimenticare,per pensare;ciò che è stato è passato,ma può ritornare.
Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche una infelicità perfetta.
Se con l’Olocausto Dio ha scelto di interrogare l’uomo, spetta a questi rispondere con una ricerca che ha Dio per oggetto.