Ralph Waldo Emerson – Stati d’Animo
La nostra forza matura dalla debolezza.
La nostra forza matura dalla debolezza.
Vogliamo il sole, ma non sappiamo aspettare la fine della pioggia. Vogliamo l’amore, ma non sappiamo lottare abbastanza. Vogliamo il bene di tutti, ma non sappiamo essere d’esempio. Al giorno d’oggi, vogliamo quasi tutti “troppo”, ma ben pochi sono disposti a qualche sacrificio.
Credo nei castelli che hanno la forma di una piccola casa che grava su un mutuo, credo nei principi spettinati e nelle principesse ai fornelli. Credo nelle danze di lenzuola stese al mattino della domenica e negli abbracci e nelle promesse sussurrate quando fuori inizia a far freddo. Credo nella ricomposizione delle “anime”, che tutto torna anche ciò che abbiamo letto nelle fiabe di bambina, solo che torna in modo diverso, solo che torna a volte “in modo speciale”.
Amo chi è coerente con quel che dice, detesto chi fa il contrario.
Mi sembrava di appartenere alla schiera dei persi, un girone d’inferno non contemplato, ma non solo mio. I persi, che non riescono a trattenere nulla perché tutto si scioglie loro tra le mani, che non possono scommettere nella vita, né su loro stessi, perché perderebbero inesorabili. I persi, che le cose belle le vivono per un attimo e poi le perdono perché finisce il tempo, che combattono fieri per una causa in cui credono e poi tutto svanisce nella causa che muore. I persi, che non riescono a mantenere neanche il buonumore perché il sorriso si spegne su un viso che non rivedranno più, che non lo possono custodire un amore, perché l’amore squarcia loro il cuore e scappa da quel varco. E a me dentro al cuore non era rimasto più nulla.
L’estate è il trionfo della pelle, la primavera lo sbocciar d’una speranza, l’autunno un nostalgico incanto, l’inverno un brivido d’essenza.
Il pensiero determina tutto ciò che sei. Se sei finito dipende dal tuo punto di vista: abbandona questa opinione e diventa infinito.