Silvana Stremiz – Vita
Il tempo passa, ma certi dolori no: restano vivi, presenti, costanti, senza dare tregua pronti a uccidere senza alcuna clemenza.
Il tempo passa, ma certi dolori no: restano vivi, presenti, costanti, senza dare tregua pronti a uccidere senza alcuna clemenza.
La vita. La mia vita, la tua vita, potrei perderla, potresti perderla, e io cadrei in un buio senza fine… perchè non riuscirei più a vederti.
La vita è bella, vivila intensamente.
Perde sé stesso colui che è alla ricerca di continui diversivi, perché se è già malfermo rischia di oscillare senza fine.
Il mio sguardo nuovo, su di bianche nuvole, ancora volto su terre non mie. Pesante fardello reca il mio cuore, groppa provata da generosa soma conduce il mio essere a nuove prove, amaro è l’abbandono, non scevro del fiele del ritorno. Arduo è il pensiero che, non rinverdendo il cammino, su impervio e perituro sentier s’addentra.Dell’esser mio ho fatto merce, del valor, soldo, per un sorriso mi son fatto creta, per un bacio arrendevole acqua. Ancor vedo il librarsi del candido cencio e, già il verbo cambia melodia, il desio ancor resiste, forte, bramoso del pugno di natia terra a ricoprir il volto, ormai inane e vuoto, del soffio amoroso si lungo negato.
Lasciateci vivere in un cerchio piccolo quanto si vuole, siamo comunque creditori e debitori prima di avere il tempo di guardarci intorno.
Anche il pesce più piccolo visto da un’altra prospettiva diventa il più grande.