Silvia Nelli – Vita
Facile, no non c’è rimasto niente di facile ormai nella vita. Anzi, spesso ti mette in ginocchio e ti chiede pure gli interessi!
Facile, no non c’è rimasto niente di facile ormai nella vita. Anzi, spesso ti mette in ginocchio e ti chiede pure gli interessi!
La Vita in due è come un muro di mattoni, messi uno sopra l’altroe alla base ci sono quelli più solidi, i portanti come l’amore, la fedeltà il rispetto… se leviamo uno di questi prima o poi il muro crolla.
Quando i tuoi problemi prendono una forma è più facile vederli, ma è più difficile colpirli.
“Io e te, per sempre” No, niente è per sempre, tutto è destinato a finire, tutti moriranno prima o poi.
La vita è un viaggio che ci auguriamo possa essere per tutti il più lungo possibile. È un cammino pieno di sorprese, ricco di emozioni, un percorso con tante soste, ad ogni fermata incontreremo situazioni che ci faranno riflettere, trepidare, gioire, crescere, maturare, piangere, sorridere, Vivremo giorni pieni di allegria o di dolore, colorati o grigi, giorni da dimenticare o da conservare gelosamente nello scrigno dei ricordi. Comunque sarà la nostra vita, non dimentichiamo mai che questo viaggio è unico, irripetibile e solo nostro.
Non sono convinta che il tempoguarisca completamente le ferite…Si rimarginano, certo;Ma la cicatrice è indelebile ea volte fa più male vederla li,rispetto ad avvertire il doloredi quand’era ancora aperta…Un segno rimasto sulla pelle, un ricordo rimasto nella memoria…
Schiene ricurve ricamano di vita i campi nelle messi, volti segnati da profonde rughe assorbono i riflessi, ornano il capo i cappelli dalla larga falda giallo paglia, lucide falci incrociano i raggi del soleche nel brillar si staglia.Grano dorato ondeggia nell’attesa delle affilate lame, involucri sottili rivestono i piccoli chicchi impazienti di trasformarsi in pane.Mietere il grano a mano, chissà se esiste ancora chi lo fà, entra nei campi il rombo del progresso spazzando via quei tempi là, ne sentono mancanza le grandi aie dove dopo fatica si faceva festa, tovaglie stese a sventolare è quello che ne resta.Orfani attrezzi agricoli arredano i musei nel ricordar le gesta.