Silvia Nelli – Vita
Ogni persona ha un suo limite tra il bene e il male. A volte, oltrepassarlo non è un bene. Un buono arrabbiato può far più paura di un cattivo perenne.
Ogni persona ha un suo limite tra il bene e il male. A volte, oltrepassarlo non è un bene. Un buono arrabbiato può far più paura di un cattivo perenne.
Mollare tutto ed andarmene? Si l’ho pensato molte volte, ma poi se il motivo per…
Nella vita è possibbile essere buoni ed egoisti allo stesso tempo?
Nei laboratori di genetica si sta cercando di cambiare la specie umana.
A volte ciò che è può non sembrare, e ciò che sembra può non essere.
Non sopporto quelle persone che solo perché occupano un posto privilegiato, indossano una giacca e una cravatta e usano vocaboli altolocati credono di essere “Migliori” di altri. Migliori di chi si spacca la schiena da mattina a sera, migliori di chi un posto privilegiato non ce l’ha e nemmeno riesce a trovarne uno modesto. Migliori di chi non ha una casa, una macchina di lusso o non può permettersi completi firmati. Non siete migliori di nessuno dal momento esatto in cui vi mettete uno scalino sopra al nostro solo per l’abito che indossate e il ruolo che ricoprite. Il rispetto e l’umiltà sono la più grande forma per dimostrare di essere “Migliori”!
Non mascherarti dietro la parola “vita”. Bevi dalla sorgente della speranza e crea la vita. Quella vera. Quella fatta di cose concrete. Quella che non deride l’intelligenza e loda l’ipocrisia. Crea la vita. Quella vissuta sulla tua pelle! Non nasconderti dietro falsi intenzioni. Spalanca le porte al reale e a ciò che è importante per te e per gli altri. Non sbirciare dalle serrature, dagli angoli spinosi delle convenienze. Sii luce nel buio. Sii padrone della tua vita, non schiavo delle abitudini degli altri. Estrapola dal tuo sogno non solo i discorsi fatti, ma anche le sensazioni e tutte quelle richieste che danno battito e vita a ciò che sei. Proietta nel tuo mondo la consapevolezza che la vita si chiama così perché è come un giardino: se non annaffiato nel modo giusto “inevitabilmente” perde vigore e nell’indifferenza muore.