Sino (Alessandro Fanelli) – Vita
La fortuna non si divide mai.
La fortuna non si divide mai.
Voltarsi e scoprire attoliti in quante direzioni diramasse la strada percorsa, verso quanti luoghi forse più o meno piacevoli di questo portasse ognuna di quelle ed inevitabilmente pensare alle gioie che si è così perse… il Passato… una volta accettato ciò, ci si rivolta scoprendo che ciò che si ha difronte è una strada non facile, probabilmente non più bella di ciò che è risultata essere sino a quel momento ma si va avanti passo dopo passo, consapevoli che la direzione che si sta prendendo non permetterà mai il ricongiungersi con le altre innumerevoli diramazioni… il Futuro…
Eh sì, signori ascoltatori, questa è la vita e a volte succede che si perdono delle cose e ce ne si dispiace, forse vi disperate. Però, qualche volta, accade di ritrovarle o più spesso di perderle per sempre. Il tempo non cancella nulla e quel pensiero rimane lì, latente: ora hai cose nuove, diverse, che ti fanno stare bene. Vero, ma sostanzialmente falso. Quel pensiero salta fuori tutte le volte che qualcosa lo ricorda e farà sempre male. Più male in proporzione all’importanza della cosa perduta. E se la cosa perduta torna da sé? Siamo pronti a mettere da parte il male che ci ha fatto? Forse sì. Probabilmente no.
Basta una stilla di male per gettare un’ombra infamante su qualunque virtù.
Mi piace viaggiare di notte… sentire l’asfalto scivolare dolcemente… La radio trasmette emozioni notturne, quasi silenziose. La luna fa capolino sulla linea impercettibile del mare, poi sempre più decisa e sicura si alza. La notte è la regina dei pensieri. Le immagini della giornata scorrono velocemente chilometro dopo chilometro. I profumi e gli odori si sommano in un’unico momento.Resta solo un sorriso, dolce frutto di un’incontro desiderato.
Odio gli attimi, se la vita fosse fatta da attimi non avrebbe senso vivere così tanto, bisogna sprecarsi per vedere un attimo, io non ho tempo da perdere.
Chi sei? Da dove vieni? Che fai? Che diverrai? Sono domande che si devono porre a tutte le creature dell’universo, a cui però nessuna risponde.