Søren Aabye Kierkegaard – Religione
Se mi etichetti mi annulli.
Se mi etichetti mi annulli.
Quand’ero fanciullo, Dio mi teneva per mano, ma io fuggii da lui, e, nella mia giovinezza, avendo bisogno di pace, dissi: voglio trovarlo. Frugai la città con la mia lampada così tersa e pulita che i miei compagni me la invidiavano. Cercai diligentemente per la campagna; con una candela cercai fra le stelle; mi feci umile e strisciai sulla terra guardando nelle buche delle volpi e sotto i petali dei fiori. Ma non trovai né verità né riposo, perché, come un bambino senza intelletto e come molti uomini prima di me, avevo dimenticato che cosa cercavo. Così riposi la mia lampada e la mia candela, gettai via le mie chiavi e piansi, e subito la Sua luce fu dentro di me. Quando tornai alla città, non ero vuoto di essa. Ora sono io nella libertà della Sua prigione, sebbene tutto il mondo martelli alla porta. Dammi la tua mano, o Dio, quando Tu mi chiami fuori.
Gesù si rivolge a noi, si fa “incontro” per noi, chiedendoci una cosa sola non “cosa hai fatto?”, ma “mi ami?”.
Per avvicinarti a Dio, avvicinati agli uomini.
Iddio non creò l’opera Sua perché l’uomo la correggesse.
Vi sono due tipi di spiegazione del mondo: Quella fornita dalla religione e dal mito e quella proposta dalla scienza; Le varie religioni si fanno portatrici di una verità globale, eterna e completa, che riguarda tanto la Natura quanto l’uomo.La scienza tuttavia offre uno scenario parziale, provvisorio, nel quale l’uomo è solo un elemento della Natura di cui è il prodotto.
Nessun uomo dovrebbe mendicare in ginocchio, nessuna donna dovrebbe subire violenza, nessun bambino dovrebbe soffrire malattie e fame. Come nessun Dio dovrebbe morire in croce.