Stanislaw Jerzy Lec – Scienza e tecnologia
Le stupidaggini di una data epoca per la scienza delle epoche successive sono importanti quanto le sue saggezze.
Le stupidaggini di una data epoca per la scienza delle epoche successive sono importanti quanto le sue saggezze.
La tecnologia è il gioco più bello che ci sia… purché l’uomo continui a usare il cervello e non diventi una mania… in fondo è pur sempre un gioco.
Gauss si mise a parlare del caso, il nemico di ogni scienza, quello che lui aveva sempre voluto sconfiggere. Se si osserva da vicino, ogni evento cela l’infinita raffinatezza della trama della casualità. Se ci si tiene abbastanza lontani, si può scorgere tutto il disegno. Libertà e caso sono una questione della media distanza, un effetto dello spazio interposto.
Siamo divisi in due mondi.Uno piccolo, che tende a diventare sempre più piccolo.L’altro grande, che tende a diventare sempre più grande.
Meglio vivere un solo attimo, un piccolissimo momento di puro amore con una persona lontana migliaia di chilometri, che mille attimi con una persona vicina che non si ama veramente.
Il frutto dell’albero della conoscenza. Ecco, lo azzanna subito. Sarà dannato in eterno, ma non può fare a meno di azzannarlo, sciagurato ghiottone!
La tecnologia obbliga gli uomini a prendere atto della propria stupidità. È il paradosso dell’antico Sapiens Sapiens. Più ha saputo dominare i suoi procedimenti mentali, più ha saputo concretizzarli in strumenti raffinatissimi per la soluzione di problemi astrusi, più ha scoperto la sua voglia irrefrenabile di servirsene per soddisfare pulsioni sempre più scollegate dal “controllo corticale”. Per usare una pietosa parafrasi.