William Shakespeare – Angelo
Gli angeli ancora risplendono, anche se é caduto quello più splendente.
Gli angeli ancora risplendono, anche se é caduto quello più splendente.
Nel mondo io sono come una goccia d’acqua che cerca un’altra goccia nell’oceano e che vi si lascia cadere per trovar la sua compagna e innavertita e curiosa vi si perde…
Gli uomini sono come l’aprile quando fan la corte e come dicembre quando sono accasati.
Vieni a me, angelo mio!
Occhi, guardatela un’ultima volta, braccia, stringetela nell’ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa.
Se ti sembro un angelo ricordati che pure il diavolo prima lo era.
Sangue, gocce scarlatte che visitano il cuore.