Carlos Ruiz Zafón – Comportamento
Si finisce per diventare ciò che si vede negli occhi di quelli che di desiderano.
Si finisce per diventare ciò che si vede negli occhi di quelli che di desiderano.
Non sceglierò mai ciò che è facile. Le cose facili riescono ad ottenerle tutti, sceglierò invece le cose difficili, quelle che al solo guardarle pensi “mi sà che è impossibile averla” perché sono quelle veramente speciali, quelle per cui daresti tutto, quelle che tutti ti invidiano e che ti fanno sentire speciale perché sai di averle solo tu.
Non capirò mai i giri infiniti che il mondo compie attorno a noi. E soprattutto…
Se è vero che il tempo è galantuomo, io sono gentildonna, restituisco tutti i calci presi e, quando sono generosa, rincaro la dose.
Se si insiste troppo sulla pazienza, essa diventa rabbia.
E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza.
A voler salire a tutti i costi, sempre più in alto, fa diventare come un…