Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Comportamento
Il silenzio dell’invidioso fa molto rumore.
Il silenzio dell’invidioso fa molto rumore.
Il piacere è un canto di libertà, ma non è la libertà. È la fioritura dei vostri desideri, ma non è il loro frutto.
Non chiudo facilmente una porta in faccia a nessuno, ma se decido di chiuderla lo faccio per sempre.
Ignorare è solo un accorgimento. Non evita le cose, le rimanda dando loro modo di acquisire forza, niente di più. Esse si accumulano sotto strati e strati di macerie, si solidificano nel tempo ed a quel punto diventa difficile affrontarle oppure evitarle. Ti bloccano il sentiero e ci vai a sbattere facendoti male, perché mentre pensi di averle lasciate indietro, alle spalle, quelle si fanno strada, ti superano per vie diverse e te le ritrovi davanti, sbucate dal nulla, come se il terreno si aprisse e le tirasse su, e un rimorso, un ricordo, un rimpianto, diventano un presente distruttivo.
Mi sono tante volte chiesta come dare “dignità” ai dementi, forse trattandoli come essere adulti e non come bimbi, forse riconoscendo una autodeterminazione sulle proprie scelte fino alla fine, forse salvaguardando la loro privacy… forse… una volta durante una trasmissione televisiva ho sentito “il segno della dignità di ognuno di noi dipende anche dallo sguardo dell’altro” ed ho capito che dovevo guardare i dementi con occhi nuovi. Quel giorno ho “sentito” il loro dolore e tutti i loro dolori.
L’umiltà del me persona sta nel riconoscermi presuntuoso quasi quanto chi si vanta della propria umiltà. L’umiltà del me scrittore invece non ha limiti: pensate che si considera il grande scrittore meno famoso del mondo.
Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione disponibili. Ma se chiudiamo i nostri cuori, non…