Edmund Burke – Comportamento
Non conosco nulla di sublime che non sia una variante del potere.
Non conosco nulla di sublime che non sia una variante del potere.
Mi può giudicaresolo che dipinge sull’acquale sue ragioni.
Caro Guglielmo, ho tanto meditato sul desiderio degli uomini di allontanarsi, di fare nuove scoperte, di percorrere il mondo, poi un impulso segreto limita il loro cammino, li spinge sulla via tracciata dall’abitudine, ed essi non si curano più di quel che avviene a destra e a sinistra. […] Un vasto panorama dai contorni confusi ci sta dinanzi all’anima: i nostri sensi come i nostri sguardi si perdono in esso, e con tutto il nostro essere noi aspiriamo alla voluttà di provare un unico, grande, potente sentimento. E quando abbiamo corso, quando il laggiù è divenuto il qui, tutto è come prima, noi siamo nella nostra povertà, negli angusti confini che prima ci chiudevano, e l’anima sospira il sollievo che le sfugge.Così il più irrequieto vagabondo desidera infine la sua patria e trova nella sua capanna, nel seno della sua sposa, nella schiera dei suoi bambini, nel lavoro compiuto per loro, la gioia che invano ha cercato nel lontano mondo.
C’è chi ha bisogno dei momenti bui per valorizzare la luce… c’è chi ha bisogno di luce per capire il buio della propria esistenza. C’è chi né buio né luce bastano per fargli capire ciò che si è.
Cominciamo a pensare che ognuno è libero di fare ciò che sente e che vuole. Cominciamo a pensare che se la penso diversamente da te non è detto che sei tu la persona che per forza ha ragione. Cominciamo a pensare che il paese è si; un paese libero dove c’è libertà di scelta e di parola, ma teniamo presente che se le tue scelte e le tue parole toccano, calpestano me non sei più tanto nel giusto e tanto meno è una “tua libertà”!
Sono talmente stronza che quando nacqui anche il diavolo si fece il segno della croce.
Scriverò la mia ultima parola, anche raccolto sotto un ponte, anche col sangue su un marciapiede!