Steven Wright – Comportamento
Guido troppo veloce per preoccuparmi del colesterolo!
Guido troppo veloce per preoccuparmi del colesterolo!
C’è un qualcosa d triste nel fotografare un monumento: si ha la costante sensazione che lui vivrà ancora per altri mille anni, quando tu potresti arrivare ad un massimo di cento.E se pensi che poi li si può sempre restaurare, qualcosa dentro di te si smuove, e capisci: l’immortalità è opera umana.
Non è che io sono troppo buono, è che tu sei troppo cattivo!
Dopo accurate riflessioni, mettiamoci al lavoro per liberarci di tutte quante le necessità non necessarie.
Devo fare due passi, sennò lo strozzo.
Se fossimo capaci di prevedere il futuro, eviteremmo di fare un sacco di “puttanate”, ma potremmo aiutarci, accendendo il cervello prima di scrivere “cazzate”, o peggio ancora, per qualcuno, a pronunciarle con quel “cesso” di bocca.
Io non so tacere, quando ho l’impulso di mandare a fanculo chi devo, mi esce in modo spontaneo e irrefrenabile e dopo, soddisfatta, sto divinamente bene.
C’è un qualcosa d triste nel fotografare un monumento: si ha la costante sensazione che lui vivrà ancora per altri mille anni, quando tu potresti arrivare ad un massimo di cento.E se pensi che poi li si può sempre restaurare, qualcosa dentro di te si smuove, e capisci: l’immortalità è opera umana.
Non è che io sono troppo buono, è che tu sei troppo cattivo!
Dopo accurate riflessioni, mettiamoci al lavoro per liberarci di tutte quante le necessità non necessarie.
Devo fare due passi, sennò lo strozzo.
Se fossimo capaci di prevedere il futuro, eviteremmo di fare un sacco di “puttanate”, ma potremmo aiutarci, accendendo il cervello prima di scrivere “cazzate”, o peggio ancora, per qualcuno, a pronunciarle con quel “cesso” di bocca.
Io non so tacere, quando ho l’impulso di mandare a fanculo chi devo, mi esce in modo spontaneo e irrefrenabile e dopo, soddisfatta, sto divinamente bene.
C’è un qualcosa d triste nel fotografare un monumento: si ha la costante sensazione che lui vivrà ancora per altri mille anni, quando tu potresti arrivare ad un massimo di cento.E se pensi che poi li si può sempre restaurare, qualcosa dentro di te si smuove, e capisci: l’immortalità è opera umana.
Non è che io sono troppo buono, è che tu sei troppo cattivo!
Dopo accurate riflessioni, mettiamoci al lavoro per liberarci di tutte quante le necessità non necessarie.
Devo fare due passi, sennò lo strozzo.
Se fossimo capaci di prevedere il futuro, eviteremmo di fare un sacco di “puttanate”, ma potremmo aiutarci, accendendo il cervello prima di scrivere “cazzate”, o peggio ancora, per qualcuno, a pronunciarle con quel “cesso” di bocca.
Io non so tacere, quando ho l’impulso di mandare a fanculo chi devo, mi esce in modo spontaneo e irrefrenabile e dopo, soddisfatta, sto divinamente bene.