Johann Wolfgang Goethe – Comportamento
Come si può conoscere se stessi? Non mai attraverso la contemplazione bensì attraverso l’agire.
Come si può conoscere se stessi? Non mai attraverso la contemplazione bensì attraverso l’agire.
Nel silenzio, è la degna presenza degli assenti.
Mi sono costruita una gabbia da sola e ci sono finita dentro.
Che strani giri fa la mente a volte. In alcuni momenti si perde e va così lontano che hai quasi paura che non torni e resti assente per sempre. In altri casi si blocca e va come in pausa per non pensare, per non soffrire. La ragione è spesso quella cosa che fa a botte con il cuore, quella cosa che spesso ignoriamo proprio per ascoltare il cuore.
Guarisca l’uomo prima il suo cuore per poi mirare al cuore del mondo e ricordi dal piccolo al grande, dal seme all’albero, dal puledro al cavallo, ogni elemento della vita ci insegna il cammino, e nel lento procedere i passi della comprensione.
Se mi rispetti ti rispetto, se mi sfidi ti affronto ma se mi colpisci ti distruggo.
Dicono che il perdono sia la virtù dei forti. Io invece credo che sia qualità di pochi, anzi di pochissimi, chiedere umilmente scusa quando si sa di aver sbagliato.