Danilo Ascoli – Desiderio
La consapevolezza e il desiderio di una certezza fanno della cosa certa una consapevolezza desiderata!
La consapevolezza e il desiderio di una certezza fanno della cosa certa una consapevolezza desiderata!
Vorrei possedere una vera lampade di Aladino, per sfamare tutto il mondo, non solo di cibo, ma, e, soprattutto d’amore, quell’amore che manca, quell’amore che sfamerebbe, e vestirebbe il mondo! Quanto vorrei un attimo, possedere la lampada di Aladino!
La tentazione è un desiderio momentaneamente rinchiuso nella mente.
Ed è proprio quando non desidererai più nulla che avrai vinto.
Ho smesso da tempo a pretendere qualcosa di buono, eppure lo spero!
Voglio tornare a sfiorare le ali delle farfalle, invidiare la loro bellezza e il loro spirito libero; voglio tornare a correre spensieratamente per i prati e sentire la dolcezza dell’erba che accarezza le mie gambe nude e la brutalità dell’ortica che le punge; voglio poter gioire nel vedere il primo fiore di primavera colorare uno spazio privo di luce; voglio cantare a squarciagola finché la mia musica non verrà udita da tutti e la mia voce non svanirà; voglio poter agire senza curarmi delle considerazioni altrui ed esprimere i miei pensieri senza ascoltare alcuna obiezione; vorrei che la notte fosse infinita in modo che l’oscurità celi ogni cosa e spinga anche i vili a trovare il coraggio di ricercarla per sopravvivere e che la luce diurna non splenda abbastanza per rivelare tutti i misteri del mondo risparmiando all’uomo la fatica di combattere incessantemente per scovarli.
Dicono che quando ti aspetti troppo una cosa questa non accade mai, e più ti prepari per quell’evento più quello scappa. E la teoria vale anche all’incontrario: se stai pregando con tutto il cuore che un certo evento non si verifichi, puoi star certo che si verificherà il prima possibili. E non vale fare i furbi e fingere di desiderare qualcosa che in realtà non si vuole affatto. La cosa migliore da fare è non pensare. Peccato che io non ci riesca.
Vorrei possedere una vera lampade di Aladino, per sfamare tutto il mondo, non solo di cibo, ma, e, soprattutto d’amore, quell’amore che manca, quell’amore che sfamerebbe, e vestirebbe il mondo! Quanto vorrei un attimo, possedere la lampada di Aladino!
La tentazione è un desiderio momentaneamente rinchiuso nella mente.
Ed è proprio quando non desidererai più nulla che avrai vinto.
Ho smesso da tempo a pretendere qualcosa di buono, eppure lo spero!
Voglio tornare a sfiorare le ali delle farfalle, invidiare la loro bellezza e il loro spirito libero; voglio tornare a correre spensieratamente per i prati e sentire la dolcezza dell’erba che accarezza le mie gambe nude e la brutalità dell’ortica che le punge; voglio poter gioire nel vedere il primo fiore di primavera colorare uno spazio privo di luce; voglio cantare a squarciagola finché la mia musica non verrà udita da tutti e la mia voce non svanirà; voglio poter agire senza curarmi delle considerazioni altrui ed esprimere i miei pensieri senza ascoltare alcuna obiezione; vorrei che la notte fosse infinita in modo che l’oscurità celi ogni cosa e spinga anche i vili a trovare il coraggio di ricercarla per sopravvivere e che la luce diurna non splenda abbastanza per rivelare tutti i misteri del mondo risparmiando all’uomo la fatica di combattere incessantemente per scovarli.
Dicono che quando ti aspetti troppo una cosa questa non accade mai, e più ti prepari per quell’evento più quello scappa. E la teoria vale anche all’incontrario: se stai pregando con tutto il cuore che un certo evento non si verifichi, puoi star certo che si verificherà il prima possibili. E non vale fare i furbi e fingere di desiderare qualcosa che in realtà non si vuole affatto. La cosa migliore da fare è non pensare. Peccato che io non ci riesca.
Vorrei possedere una vera lampade di Aladino, per sfamare tutto il mondo, non solo di cibo, ma, e, soprattutto d’amore, quell’amore che manca, quell’amore che sfamerebbe, e vestirebbe il mondo! Quanto vorrei un attimo, possedere la lampada di Aladino!
La tentazione è un desiderio momentaneamente rinchiuso nella mente.
Ed è proprio quando non desidererai più nulla che avrai vinto.
Ho smesso da tempo a pretendere qualcosa di buono, eppure lo spero!
Voglio tornare a sfiorare le ali delle farfalle, invidiare la loro bellezza e il loro spirito libero; voglio tornare a correre spensieratamente per i prati e sentire la dolcezza dell’erba che accarezza le mie gambe nude e la brutalità dell’ortica che le punge; voglio poter gioire nel vedere il primo fiore di primavera colorare uno spazio privo di luce; voglio cantare a squarciagola finché la mia musica non verrà udita da tutti e la mia voce non svanirà; voglio poter agire senza curarmi delle considerazioni altrui ed esprimere i miei pensieri senza ascoltare alcuna obiezione; vorrei che la notte fosse infinita in modo che l’oscurità celi ogni cosa e spinga anche i vili a trovare il coraggio di ricercarla per sopravvivere e che la luce diurna non splenda abbastanza per rivelare tutti i misteri del mondo risparmiando all’uomo la fatica di combattere incessantemente per scovarli.
Dicono che quando ti aspetti troppo una cosa questa non accade mai, e più ti prepari per quell’evento più quello scappa. E la teoria vale anche all’incontrario: se stai pregando con tutto il cuore che un certo evento non si verifichi, puoi star certo che si verificherà il prima possibili. E non vale fare i furbi e fingere di desiderare qualcosa che in realtà non si vuole affatto. La cosa migliore da fare è non pensare. Peccato che io non ci riesca.