Marcello C. – Desiderio
Perché Dio, il destino o qualsiasi altra entità legiferi sulle nostre vite, ci fa convivere quotidianamente e desiderare più di ogni altra cosa proprio quella cosa che non possiamo avere?
Perché Dio, il destino o qualsiasi altra entità legiferi sulle nostre vite, ci fa convivere quotidianamente e desiderare più di ogni altra cosa proprio quella cosa che non possiamo avere?
Al tanto si può aspirare solo passando dal poco.
Ho steso le coperte sul balconeil sole le scolora, i panni sporchili ho messi nel cassetto, la miaporta è chiusa “per lutto”.
A volte la voglia di essere abbracciati diventa un bisogno. A volte un abbraccio diventa calore ti scalda la pelle e apre le porte del cuore. A volte un abbraccio distrugge quel sipario fatto di ghiaccio che su tutto si chiude e lento ti chiude.
Desiderare è vivere. Senza il desiderio che ci accompagna nel corso di tutta la vita e con il quale si identifica, la vita stessa non sarebbe possibile. Se poi l’oggetto del desiderare ci rimane irraggiungibile, com’è inevitabile, il desiderio si trasforma in delirio. Quel che conta è avere coscienza dei nostri deliri, altrimenti spalanchiamo le porte della follia.
Ed ora pensi a me e non mi hai mai cercatohai voluto altro ed io l’ho saputoora è troppo tardi per ricominciarema quello che sento non posso cancellarementre tu cercavi io stavo a guardaree speravo che potessi tornarema le mie braccia protese e stanchesi sono abituate al vuoto che hai lasciatoora non posso darti altroe questo desiderio cancellatodal tempo e dall’indifferenza che mi ha sempre accompagnato.
Avevo bisogno di silenzio. Avevo bisogno di camminare da solo. Avevo bisogno dell’essenziale, e in montagna è più facile trovarlo.