Barbara Brussa – Destino
Ho smesso di credere alle troppe coincidenze, nel momento in cui le spine dell’evidenza mi hanno punto l’anima.
Ho smesso di credere alle troppe coincidenze, nel momento in cui le spine dell’evidenza mi hanno punto l’anima.
Tutti aspirano ad una vita che abbia un senso. Allora mi chiedo: perché cercare un senso alla vita, se ogni decisione o situazione è dettata dal caso? Sarebbe meglio dire: se hai abbastanza fondo schiena, un senso si trova, altrimenti meglio non cercarlo.
Se è destino ci troveremo senza cercarci.
Un buco nel braccio, non potrà mai riempire i Vuoti dell’anima.
Più tardi, a scuola, era lei che riusciva dove fratelli e cugini fallivano, a lei il maestro invariabilmente chiedeva di fornire la spiegazione corretta. Non solo leggeva, la leggeva il Libro Sacro. Non si accontentava di dire semplicemente ciò che pensava, ma si misurava con l’opinione generale per plasmarsi, come una stella cadente affrontava le tenebre inespicabili per definirsi. E guai a quelli che contraddicevano la sua lettura dell’universo; guai a chiunque cercasse di discutere la sua interpretazione dell’eternità, perché lei demoliva i loro argomenti senza preoccuparsi della loro umiliazione. Era insopportabile. Quando i suoi cugini protestavano contro la sua spietatezza, lei si meravigliava. Non preferite la verità al vostro orgoglio? Chiedeva spalancando gli occhi.
È stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.
Capitano nella vita quei momenti nei quali l’unica cosa da fare è lasciarsi andare e vedere appunto come andrà.