Silvana Stremiz – Dillo in quattro parole
Si muore di “dubbi”.
Si muore di “dubbi”.
A volte è più difficile e doloroso lasciare che essere lasciati.
Dicono che siamo arteficie del nostro destino. Lo siamo solo a metà, in base alle occasioni e le possibiltà che lui ci lascerà.
Sogna in piccolo, sogna in grande, sogna l’impossibile, ma sogna.
È amore ogni volta che mi sveglio nel cuore della notte sapendo che non ci sei ma “trovandoti” parte di me.
La vita è un dono che ci viene fatto, un’opportunità composta da un’infinità di emozioni ed occasioni da poter cogliere e vivere. Il tempo che ci è concesso è un’incognita, anche esso è un dono. A volte è così tiranno da concederci così poco tempo, eppure paradossalmente sufficiente perché talmente colmo di cose vere che alla fine l’intensità di ogni cosa sarà così grande e così piena da saziare l’anima, da farci dire: “Io ho vissuto veramente”. Altre volte è così generoso da concederci la possibilità di invecchiare, ma così “tiranno” da non averci mai saziato perché non abbiamo saputo cogliere, vivere e comprendere a pieno il senso della vita.
Respirando te, ho respirato la vita.