Marco Giannetti – Dillo in quattro parole
Sceverati di tristezze superflue.
Sceverati di tristezze superflue.
Pezzi di cielo, spicchi di luce, specchio dell’immagine di me sepolta nel tempo.Amaro pane scivola tra le labbra mie, il sapore di te m’incatena con troppa dolcezza… e, nonostante tutto, la tua luce mi racchiude nella tua beltà.
Increscioso e immenso è l’attender dell’alba la voce tua, che mai è frastuono se non…
Sulle ali dei sogni.
Nell’intervallo della vita, si nasce per nuovi amori, si muore per quelli finiti, e si vive di intervalli che il giorno ci dona.
Dimenticare è morire anzitempo.
Amore: capirsi senza parole.