Giuseppe Catalfamo – Dillo in sei parole
La peggior compagnia è quella mia.
La peggior compagnia è quella mia.
Sono all’opposizione.Agli avidi andanti all’albeggiare, le spalle.Simpatizzo con sguardi le inerti colline,di tutti più vive.
Rido spesso, forse non perché spensierato idiota, non rido in faccia alle persone, lo faccio con loro.Facile che il mio ridere sia una resa ad un sistema che mi ha consumato e in realtà mai accettato nella totalità del suo abbigliamento avendo indossato dal farfallino alla canotta sudata cercando spesso, raramente a febbraio, maschere adeguate.Rido con voi, perlopiù col tempo, vivendo l’unica essenza che diversifica dall’animale.Piango spesso, lo fanno anche gli animali, sempre da solo.
Tutti per uno, uno per tutti.
Dio, come vorrei che baciando sul muso il mio Satone pensasse”Questo è amore”.Ma son sicuro che quando posa le zampe sul mio pettoumettandomi il volto pensa”Questo è amore, vivo per te 24 ore al giorno”.L’amore non tradisce, solo l’uomo può farlo.
Assenzio e cocaina sconfiggono la vita.
Un miraggio. Uguaglianza del genere umano.