Rosa Di Lernia – Felicità
Apprezzare ciò che abbiamo riuscirà a rendere l’attimo di felicità, un attimo che si moltiplicherà nel tempo donandoci anche la serenità.
Apprezzare ciò che abbiamo riuscirà a rendere l’attimo di felicità, un attimo che si moltiplicherà nel tempo donandoci anche la serenità.
Essere felici è un’arte che disimpariamo ogni giorno, quando mettiamo il piede in una pozzanghera e invece di ridere ci preoccupiamo delle scarpe, quando non guardiamo un arcobaleno perché dobbiamo guidare e non possiamo fermarci, quando una falena diventa un fastidio e non più qualcosa di cui meravigliarsi, quando lasciamo che il mondo diventi una preoccupazione e non qualcosa da guardare con curiosità e gioia. La felicità arriva così, ogni giorno e se non la si riconosce diventa rimpianto. Rimpianto per tutte quelle volte in cui avremmo potuto essere felici ma non lo abbiamo fatto. A essere felici ci vuole allenamento.
Chiedere conto della propria felicità agli altri è come comprare un’anguria dal fruttivendolo. Lui darà un colpetto a una, due colpetti a un’altra, e alla fine ti dirà: “ecco, questa è la migliore!”, e te ne vai via contento, anche se ti verrebbe da chiedergli: “ma quindi le altre le butti via ora vero? O le vendi lo stesso?”
La felicità non sempre capita. Dopo aver sofferto molto, arriva un momento in cui scegli di essere felice. Nonostante tutto.
Il mondo è di tutti, ma non tutti sanno starci: c’è chi si stringe per far posto ad altri, c’è chi spinge per crearsi più spazio.
La felicità è ogni qualvolta non sentiamo l’esigenza di chiederci se siamo felici.
È sbagliato pensare di poter raggiungere e afferrare la felicità.La felicità non si può conseguire in se stessa perché non è un oggetto ma un cammino.