Tania Scavolini – Felicità
Mi piace la semplicità delle cose semplici, dei rapporti semplici, della vita semplice. Mi piace la felicità data dalla semplicità.
Mi piace la semplicità delle cose semplici, dei rapporti semplici, della vita semplice. Mi piace la felicità data dalla semplicità.
La solitudine è necessaria quanto la felicità. La prima è un intimo dialogo con il proprio io; la seconda non è altro che una riflessione della prima: Io scelgo, nella mia solitudine, di essere felice a modo mio.
Chiedere conto della propria felicità agli altri è come comprare un’anguria dal fruttivendolo. Lui darà un colpetto a una, due colpetti a un’altra, e alla fine ti dirà: “ecco, questa è la migliore!”, e te ne vai via contento, anche se ti verrebbe da chiedergli: “ma quindi le altre le butti via ora vero? O le vendi lo stesso?”
Scappare, da tutto e da tutti non serve. Se non stai bene con te stesso non troverai mai la felicità ovunque andrai.
La felicità si vive al passato, non ti rendi conto di essere felice nel momento in cui lo sei, ma solo quando non lo sei più.
Bisogna fare le cose che ci fanno stare bene, non che ci rendono felici. Perché non sempre si sta bene quando si è felici. Ma si è sicuramente felici quando si sta bene.
Da quando sono felice non riesco a scrivere più. Il fatto è che sto vivendo emozioni così intense che qualsiasi parola, immagine, pensiero mi sembrano briciole, granelli, sabbia.