Stefano Gentilini – Felicità
Spesso ci si chiede cosa manca alla nostra vita per essere felici, ma che cosa manca alla nostra felicità per sentirci veramente vivi?
Spesso ci si chiede cosa manca alla nostra vita per essere felici, ma che cosa manca alla nostra felicità per sentirci veramente vivi?
Illudiamoci che la vita sia idilliaca, illudiamoci pure, illudiamoci che quel fango che copre ogni nostro passo un giorno non sarà più fango, illudiamoci di guardare le stelle mentre il fango succhia l’esistenza, Illudiamoci! Ma, non dimentichiamo che la vita non è un illusione, ma una delusione nell’illusione di attimi di felicità!
Incontrai un giorno un giovane molto povero. Aveva la giacca e le scarpe logore, i pantaloni strappati. Quando lo guardai vidi che era un ragazzo felice, un ragazzo più felice di me.
Sii felice. E ama. La felicità deriva dall’amore.
La felicità è quello che desideriamo di avere, ma finisce sempre di essere quello che già abbiamo.
Col denaro l’infelicità si sopporta meglio.
Poiché noi siamo fatti in modo che paragoniamo tutti a noi stessi e noi stessi a tutti, la felicità o il dolore dipendono da coloro con i quali stiamo a contatto, e nulla è più pericoloso della solitudine. La nostra immaginazione, che è naturalmente portata ad elevarsi, alimentata dalle fantastiche immagini della poesia, si crea una schiera d’esseri fra i quali noi occupiamo l’ultimo posto; e all’infuori di noi tutto ci sembra splendido e ogni persona perfetta. E questo è naturalissimo. Spesso sentiamo che ci manca qualche cosa e, proprio quel che ci manca, ci sembra di trovarlo in un’altra persona alla quale attribuiamo tutto ciò che noi pure abbiamo, e inoltre una grazia ideale. Così immaginiamo l’uomo felice. Ed esso è una creatura della nostra fantasia.