Tindara Cannistrà – Felicità
È nella consapevolezza del dolore che impari a cogliere l’attimo della felicità.
È nella consapevolezza del dolore che impari a cogliere l’attimo della felicità.
La felicita è un attimo di vita che prima o poi vola via.
Ci sono occhi che guardano ma non vedono quante cose meravigliose ci sono a questo mondo, ci sono orecchie che sentono ma non ascoltano i suoni stupendi che possono essere uditi, ci sono bocche che parlano ma non dicono niente, e tutto questo perché la vita non è facile, perché viviamo in lotta ogni giorno, perché ormai sorridere è complicato, dovremmo tornare a vedere, sentire e parlare come i bambini, forse potremmo assaporare ancora un minimo di felicità.
Essere felici è un’arte che disimpariamo ogni giorno, quando mettiamo il piede in una pozzanghera e invece di ridere ci preoccupiamo delle scarpe, quando non guardiamo un arcobaleno perché dobbiamo guidare e non possiamo fermarci, quando una falena diventa un fastidio e non più qualcosa di cui meravigliarsi, quando lasciamo che il mondo diventi una preoccupazione e non qualcosa da guardare con curiosità e gioia. La felicità arriva così, ogni giorno e se non la si riconosce diventa rimpianto. Rimpianto per tutte quelle volte in cui avremmo potuto essere felici ma non lo abbiamo fatto. A essere felici ci vuole allenamento.
La felicità è simile ad una farfalla: se la insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti siedi tranquillo può anche posarsi su di te.
Al risveglio ritrovarsi contenti di esistere, prima di chiudere gli occhi desiderare di vedere l’aurora: non capita spesso, ma se avviene è decisamente piacevole.
Bello un mondo tutto nuovo, fatto di colori, di sorrisi, di tanto amore, di rispetto, di pace e serenità.Se potessimo realizzare tutti i nostri desideri saremmo tutti felice e contenti. In fondo non siamo noi a scegliamo la vita è la vita stessa che sceglie noi. Torniamo a riprenderci il bambino che sta dentro di noi e allora saremo persone migliori e anche più felici.