André Gide – Felicità
Nulla è più fatale alla felicità che il ricordo della felicità stessa.
Nulla è più fatale alla felicità che il ricordo della felicità stessa.
Voglio solo un po’ di felicità, solo per ricordarmi che sapore ha.
Sto vedendo un bellissimo prato di papaveri, ricordi di bambina. Io che ero una bimbetta piccola, notturna, pensosa e perplessa, e sempre lo sarò!
Il modo più facile per essere infelice è aspettare qualcuno che ti renda felice.
Io credo che la parola felicità sia priva di significato, o meglio, chi stabilisce cos’è la felicita? La felicità è solo un punto di vista personale, un modo di vedere e sentire le cose, una senzazione che non può essere equiparata per tutti. Ad esempio: una persona può essere felice pur avendo poco, o infelice pur avendo tutto, altri sono felici nonostante malati, altri insoddisfatti pur godendo di buona salute! Io penso che la parola felicità sia solo un vocabolo difficile da spiegare o forse del tutto insignificante!
“Mi sento bene perché il mondo va bene”. Sbagliato! Il mondo va bene perché io mi sento bene.
Felicità è “Imparare ad essere se stessi, rifuggire dall’omologazione, senza mai rinunciare ai sogni”.