Michelangelo Da Pisa – Figli e bambini
Non tutti i bambini sono adorabili, molti si avariano e diventano adulti.
Non tutti i bambini sono adorabili, molti si avariano e diventano adulti.
Figlio, chi sei, sei forse colui di cui abbiamo parlato nelle notti insonni, cercato avidamente pensando ad un angelo, se è così librati in alto, non scendere mai, ammira la terra dall’alto, e come albatros vola negli spazi silenti e pieni di luce.
I nostri figli sono il frutto dell’amore del presente, educhiamoli a seminare amore in futuro per poter mangiare buon frutto.
Il piccolo si protende verso di lei grandi occhi sgranati, fiduciosi. La madre lo abbraccia protettiva, mani dolci e ruvide, sguardo avvolgente. Poi volge altrove rughe polverose lo solcano. Guarda il figlio, sorride.
A cinquant’anni essere giovanile è un’opportunità, atteggiarsi da giovane è una misera illusione.
“Sai che cosa mi ha detto una volta la mamma?” Il modo in cui pronuncia mamma, come se non l’avesse tradita, mi fa digrignare i denti. “Ha detto che c’è un po’ di male in ognuno di noi e che il primo passo per amare un’altra persona è riconoscere lo stesso male in noi stessi per poterla perdonare”
Non mi è chiaro il senso del perder tempo a criticare il raccolto altrui mentre il proprio sta seccando.