Raffaella Frese – Figli e bambini
Sai cosa voglio? La felicità e la serenità per tutti coloro che amo e voglio bene! Per i miei figli, per i miei cari, per tutti coloro che porto nel cuore!
Sai cosa voglio? La felicità e la serenità per tutti coloro che amo e voglio bene! Per i miei figli, per i miei cari, per tutti coloro che porto nel cuore!
Ho sognato che mi stringevi forte mamma, che con la tua dolce voce mi cantavi una ninna nanna. Ho sognato di avere freddo, e tu correvi a scaldarmi. Poi ho immaginato: chissà come sarebbe stata bella la nostra vita insieme, quante cose mi avresti insegnato. Penso che tu mamma, ti saresti commossa nel sentirmi pronunciare il tuo nome per la prima volta, e papà avrebbe sorriso nel vedermi tirare la pappa. Non lo so chi mi avrebbe sorretta durante i miei primi passetti, ma sono sicura che, entrambi, vi sareste preoccupati di tenere saldamente le mie manine, e di sorreggermi ogni volta che vacillavo. Se avessi avuto la possibilità di rimanere, mi sarebbe piaciuto tanto studiare. Sarei potuta diventare avvocato, l’idea di difendere i deboli mi piaceva tanto. Magari sarei diventata un architetto, così avrei progettato case per darle a chi non ne ha. Sai mamma, magari sarei diventata un medico. Quante vite avrei potuto salvare, se tu non me lo avessi impedito, se non mi avessi gettata via in quel cassonetto. Ti avevo fatto un dono mamma, e tu non l’hai apprezzato. Sai, i bambini non chiedono mai di venire al mondo, ma sperano tanto che questo accada. Ma poi, si rendono conto che la vita è ingiusta! Ti sei persa tanto amore mamma. Ti sei persa me. Quanto egoismo mamma, tu non mi hai voluta, ma questo non ti dava il diritto di uccidermi. Avresti potuto lasciare a qualcun’altra la possibilità di farmi conoscere il mondo e la vita, era tuo dovere lasciare che io potessi conoscere e imparare cosa vuol dire amore e famiglia. Lo sai mamma, sono arrabbiata, e credo di averne tutto il diritto! Ma adesso io sono un angelo tra gli angeli, e tu, dovrai convivere a vita con il rimorso di non sapere mai quanto vi avrei reso fieri di me.
Li chiamano sorrisi, quei piccoli bagliori che illuminano il cuore. Io li chiamo sentimenti straordinari, che donano ricchezza a chi semplicemente si lascia condurre dalla loro luce.
Gli uomini si volgono a guardare ai giorni dell’infanziacome alla maggiore felicità, perché quelli erano i giornidel maggiore incanto, della maggiore semplicitàe della più forte immaginazione.
La vita di ognuno di noi è straordinariamente diversa. Non implica accettazioni di regole subordinate agli altri. La vita di ognuno di noi è fine a se stessa, non ha dipendenza, né tantomeno è inferiore o superiore a nessuno. E, in una scala di gerarchie, non invade e non colpisce nessuno. Ognuno padrone e capo del proprio mondo. Ognuno arciere delle proprie frecce, e ombra della propria ombra, “per diritto di nascita” ogni nostra impronta appartiene solo a noi. Siamo vita di ieri, di oggi e di domani. Regali unici che consolidano il trono regale della nostra esistenza.
Sono sempre le persone insoddisfatte di se stesse, che criticano gli altri. Quelle che odiano il mondo e la vita, sminuiscono per sentirsi grandi e superiori. Sì, grandi e superiori; ma vuoti dentro!
Se la madre è nevrotica, la figlia sarà isterica.