Gerardo Migliaccio – Figli e bambini
Il diritto a camminare sulla terra nuda, senza distinzioni di proprietà, è del bambino appena nato.
Il diritto a camminare sulla terra nuda, senza distinzioni di proprietà, è del bambino appena nato.
Abbiamo avuto tutti belle parole, da piccoli. E sogni, e giochi simili al reale. Ed eravamo morbidi, nella pelle e nell’anima. E il borotalco era neve, la pappa un aeroplano, le ninne un viaggio e le coccole un grande amore. Le abbiamo imparate da grandi, “dai grandi”, le brutte parole, le omissioni e le dannate colpe.
Vorrei avere un vocabolario per tradurre il suo ghè ghè ghè, e capir cosa prova di dentro quando sorride giocando con me!
Se da piccoli i nostri genitori sbagliano… non dobbiamo imitarli ma cercare di fare meglio.
Gli uomini si dividono in due categorie: bambini che diventano uomini e uomini che non sono mai stati bambini.
Quando ha un figlio, una donna soffre per lui più che per qualunque altro bambino del mondo, anche se li ama tutti, anche se è disposta a sacrificarsi per gli altri.
In cosa ho sbagliato… forse troppo desiderare un figlio ti fa dimenticare il ruolo di madre e donna, vivi per lui, dimentichi tutto anche chi ti sta affianco e meno male che ti capisce, aspetta i tuoi tempi e sta a guardare, tutto passa in second’ordine anche la tua vita.Poi cresce e ti ritrovi avanti con gli anni, che all’unico tuo amore, o almeno il primo, hai dedicato, e quello che non vorresti sentir dire: chi te lo ha fatto fare… per una mamma è una lama tagliente conficcata nel cuore. Come si può amare di meno, cosa sarà di me…