Giovanni Govoni – Filosofia
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
Lontano dalla costrizioni delle convenzioni e dei divieti morali, lontano dalle consuetudini e dalle regole comportamentali, l’unica legge è quella della coscienza, un noi primitivo!
Il pensare è uno dei massimi piaceri concessi al genere umano.
Leggere Nietzsche significa rischiare la vita.
Gorgoni, Idre e Chimere, le atroci storie di Celeno e delle Arpie, possono riprodursi nel cervello superstizioso: ma esse erano già lì.Sono trascrizioni, tipi: gli archetipi sono dentro di noi e sono eterni. Come potrebbe accadere altrimenti che lo spettacolo di ciò che, al risveglio, sappiamo essere falso colpisca tutti noi? Forse che concepiamo il terrore per tali oggetti in modo naturale, considerandoli capaci di infliggerci di danni corporali? Oh, no, affatto! Questi terrori sono di origine più antica.Sono più antichi del corpo, ovvero, anche se non esistesse il corpo, sarebbero gli stessi… Che il genere di terrore di cui stiamo trattando sia puramente spirituale, che esso sia forte, rispetto alla sua mancanza di soggetto, che esso predomini nel periodo della nostra infanzia innocente, sono tutti problemi la cui soluzione potrebbe richiedere di penetrare in qualche modo nella nostra condizione ante-moderna e gettare perlomeno uno sguardo furtivo nella terra d’ombre della preesistenza.
Prendi un pugno di sabbia del deserto.Questa è la porzione di verità che ti offre la Chiesa del tuo tempo.
Giove un giorno ci mise addosso due bisacce quella davanti, più leggera e dove riusciamo a vedere dove ci sono i difetti delle altre persone, invece quella di dietro, più pesante, e che non riusciamo a vedere dove ci sono i nostri.